È successo in un normale venerdì sera, quando la strada era intasata di auto dalla svolta e quasi fino alla città. Le persone erano nervose, ascoltavano la radio, scrivevano messaggi e sognavano di arrivare presto a casa. Nessuno pensava che davanti agli occhi di centinaia di persone sarebbe successo qualcosa di cui poi avrebbero parlato in tutto il paese.
All’inizio i passeggeri hanno notato un movimento nel bosco, strano, come se delle ombre scure si muovessero tra i pini. Poi si udì un ruggito sordo e vibrante. E dopo un paio di secondi, gli orsi balzarono sulla strada. Non uno. Non due. Ma un intero branco, non meno di due dozzine di animali.
Uscirono dal bosco quasi contemporaneamente, in modo così brusco e potente che alcune auto rischiarono di scontrarsi. La gente urlò, i freni stridettero, qualcuno sbatté la testa contro il parabrezza. Nessuno capiva cosa stesse succedendo. Gli orsi non guardavano nessuna delle auto: correvano semplicemente avanti, come se la strada fosse per loro solo un ostacolo.
Gli animali si muovevano nella stessa direzione, come seguendo una linea invisibile. Non prestavano attenzione ai fari, ai clacson, alle urla.
Spingevano via i paraurti solo se questi ostacolavano il loro cammino. E in quel momento la gente cominciò a capire:
gli orsi non stavano attaccando, stavano scappando. Ma da cosa?
Gli automobilisti di passaggio cominciarono a sporgersi dai finestrini. Uno di loro gridò:
«Guardate il bosco! C’è del fumo!».
Ed effettivamente: sopra gli alberi si alzava uno strano fumo scuro, pesante come quello della legna bagnata, ma con una sfumatura metallica. Gli uccelli volavano via dal bosco a stormi interi. Piccoli animali sfrecciavano tra gli alberi. Ma solo gli orsi hanno deciso di uscire sulla strada aperta.
Dopo un paio di secondi, la gente sentì qualcosa che fece tacere molti, persino i bambini che piangevano dalla paura.
Dalla profondità della foresta proveniva un rombo basso e continuo, simile al rumore di una frana lontana o di un’enorme macchina che lavorava sottoterra.

La strada era avvolta da una tensione palpabile. Decine di persone rimasero immobili nelle loro auto, senza capire cosa stesse succedendo. E poi un orso, enorme, il più grande di tutti, si fermò improvvisamente in mezzo alla strada. Alzò la testa, inspirò rumorosamente e emise un ruggito così forte che la vibrazione si propagò in ogni auto nel raggio di centinaia di metri.
Sembrava che stesse avvertendo qualcuno. O che stesse cercando di sovrastare qualcosa. All’improvviso le persone notarono una luce. Nel bosco. Dove un secondo prima c’erano solo tronchi scuri. Ma non erano luci di lampioni. Non erano macchine. Non erano i pompieri. La luce era arancione-rossa, pulsante, come se qualcosa di caldo scorresse tra gli alberi. E il fumo diventava sempre più denso, più nero.
Qualcuno gridò:
«Non è un incendio! La terra sta bruciando!».
E non era lontano dalla verità.
Nel profondo della foresta stava davvero succedendo qualcosa: la terra si stava crepando, dalle fessure usciva una luce rossa e il suolo sembrava scorrere verso il basso come metallo fuso. Era una faglia sotterranea che si era aperta dopo una forte scossa che le persone sedute nelle auto non avevano sentito. Gli orsi fuggivano dalle crepe roventi, dalla terra infuriata che si era aperta proprio sotto la foresta.
Correvano dove non c’era fuoco. Dove le persone avrebbero continuato a guidare… se gli animali non avessero bloccato la strada. Quando l’ultimo orso ha attraversato la strada e è scomparso nell’oscurità, la terra nel bosco ha tremato di nuovo. Anche la strada ha tremato leggermente: le auto hanno fatto un piccolo balzo. Le persone sono rimaste immobili, guardando il bosco che si oscurava, dove fino a poco prima si intravedevano fessure infuocate.
Solo allora tutti capirono: se la strada non fosse stata bloccata dagli orsi, centinaia di auto avrebbero continuato a muoversi in quella direzione, verso la fenditura che si sarebbe estesa alla strada letteralmente in un minuto. Gli orsi non attaccarono. Gli orsi salvarono.
L’istinto, antico e potente, ha portato gli animali su un percorso sicuro e ha casualmente salvato le persone dalla morte. Più tardi, quando i soccorritori sono arrivati sul posto e hanno visto le conseguenze della faglia sotterranea, hanno solo alzato le spalle:
“Se non fosse stato per gli animali… il numero delle vittime sarebbe stato enorme”.
E allora uno degli autisti pronunciò una frase che fu poi citata nei notiziari:
«Non sono corsi sulla strada per spaventarci…
ma per impedirci di andare dove ora nessuno può andare, nemmeno gli orsi».
