L’ho trovato sotto il mio materasso: all’inizio ho pensato che fossero uova di insetti, ma la realtà mi ha davvero stupito

È successo in una serata normale. La casa era silenziosa, quasi addormentata. Il ticchettio dell’orologio e il leggero scricchiolio delle assi del pavimento erano gli unici rumori nella stanza. Sembrava tutto normale. Ma a volte è proprio dalla normalità che nascono cose strane.

Quando è arrivato il momento di cambiare le lenzuola, la donna ha sollevato il materasso e in quel momento si è bloccata.

Nell’angolo della base del letto, proprio tra le assi, c’era qualcosa che sembrava delle piccole palline arancioni. Ce n’erano tante, sparse ovunque. Erano lisci, lucidi, leggermente umidi alla vista.
La prima cosa che le venne in mente fu:

“Sono uova. Le uova di qualcuno. Insetti. Dio mio…”

Il cuore le batteva forte.
Il sangue le ronzava nelle orecchie.
Cominciò a sentire freddo.

Le era sempre sembrato che la casa fosse una fortezza. Un rifugio. Una protezione. Ma se nella sua casa viveva qualcuno e lei non lo sapeva?

Il panico svanì, sostituito dalla curiosità. Con molta cautela, con la punta di un cucchiaio, sollevò una pallina. Era morbida, quasi gelatinosa, e alla minima pressione rimbalzava elasticamente.

«È viva?» sussurrò a se stessa.

Mise da parte il cucchiaio, indossò i guanti e scattò una foto.
La inviò a un suo conoscente, uno che «si orienta bene nei boschi».
La risposta arrivò quasi subito:

«Non toccarlo. Non sembrano larve. Sembrano funghi».

Funghi?
Sotto il materasso?

Non solo sembrava strano, sembrava sbagliato.

Per capirci qualcosa, chiamò il vicino, un tipo calmo ed equilibrato che sapeva sempre tutto sulla casa, sulle riparazioni e sulle travi di legno.

Quando vide la scoperta, le sue sopracciglia si aggrottarono.

«Sembra un fungo mucillaginoso», disse. «Si trova sul legno marcio. Ma…» batté sul telaio del letto. «Il tuo legno non è marcio».

E si mise a riflettere.

«I funghi non compaiono senza motivo. Nascono dove il legno è stato danneggiato. Dove c’è un microcosmo di cui non sappiamo nulla.
Non è pericoloso…
Ma è un segno».

Tacque, come se stesse cercando le parole giuste.

«Quando il legno rimane a lungo nello stesso posto e non si muove… è come se iniziasse a “respirare” in modo diverso. Attira la vita. Anche quella che non vediamo.

La donna guardava quelle palline arancioni e sentiva crescere dentro di sé un sentimento… non di paura.
Piuttosto di stupore. Come se avesse toccato qualcosa di antico. Qualcosa che esiste nel mondo in silenzio, vicino a noi, ma che non notiamo.

Decise di non buttare via subito quelle palline. Portò fuori il materasso, smontò la struttura, tolse con cura le assi e le portò in cortile, in un posto soleggiato. Il vicino disse:

«Se è davvero una melma, presto si trasformerà».

«In cosa?», chiese lei.

«Vedrai».

Passarono due giorni.

Le palline erano scomparse. Al loro posto era apparsa una delicata pellicola dorata, come se qualcuno avesse ricoperto il legno con un sottile velo di luce. Sembrava quasi… bella. Misteriosa. Insolitamente viva. E la donna capì improvvisamente:
Non è un’intrusione. È un promemoria.

Che la casa è viva. I materiali sono vivi. Il legno è vivo. Il mondo intorno a noi respira, cresce, cambia, anche quando pensiamo di avere tutto sotto controllo. La casa non è semplicemente in piedi. È viva.

Lavorò il legno, pulì la base e rimise a posto il letto.
Ma ora, ogni volta che andava a dormire, ricordava quelle piccole palline arancioni.

Non con orrore. Ma con silenzioso rispetto. A volte le cose più sorprendenti si trovano proprio sotto i nostri piedi, dove raramente guardiamo. E se guardiamo più attentamente, il mondo diventa diverso.

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