In aereo, un uomo si è rifiutato di cedere il posto vicino al finestrino e cinque minuti dopo se n’è pentito

L’aereo era fermo al terminal e i passeggeri cominciavano già a prendere posto nella cabina. Un normale volo mattutino, profumo di caffè e aria condizionata, luce soffusa.
Un uomo sulla quarantina prese posto vicino al finestrino, aprì il portatile e indossò le cuffie. Era il suo posto preferito: prendeva sempre posto vicino al finestrino per non guardare le persone e non parlare più del necessario.

Dopo un paio di minuti, nel corridoio apparve una giovane donna con un bambino di circa sette anni.
«Mi scusi», disse educatamente. «Abbiamo i biglietti vicini, ma il mio posto è il suo. Potremmo scambiarci, per favore? Mio figlio desiderava molto sedersi vicino al finestrino».

L’uomo non alzò nemmeno lo sguardo.
«No, mi dispiace. Ho scelto questo posto in anticipo».
«Capisco, ma lui sognava di guardare le nuvole…».
«Mi dispiace, no».

La donna annuì e si sedette nella fila accanto. Il bambino si strinse a lei e abbassò lo sguardo in silenzio. L’hostess sorrise, offrì da bere e l’aereo iniziò a decollare.

Quando l’aereo prese quota e le nuvole si stesero come un tappeto bianco sotto l’ala, l’uomo guardò fuori dal finestrino. A causa del sole, chiuse gli occhi per un secondo e vide il riflesso di quel ragazzino. Era seduto dall’altra parte del corridoio e allungava il collo per vedere almeno un po’ il cielo.

L’uomo lo guardò, poi guardò di nuovo fuori dal finestrino.
E all’improvviso qualcosa lo colpì. Gli tornò in mente un’immagine: lui stesso, da ragazzino, volava con suo padre e sognava di sedersi vicino al finestrino. Allora suo padre gli cedette il posto. «Guarda, figliolo, questo è il mondo dall’alto», gli disse allora.

Ora in quel riflesso non vedeva un bambino, ma se stesso, molti anni prima.
Sganciò la cintura, si alzò e si avvicinò alla donna.
«Mi scusi… se non le dispiace, lo faccia sedere vicino al finestrino».

Il bambino sorrise così apertamente come se avesse ricevuto un regalo. E quando guardò fuori e disse:
«Mamma, guarda che bello»,
anche l’uomo guardò il cielo per la prima volta dopo tanto tempo.

 

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