Un tempo, nei vecchi villaggi, davanti alla porta di ogni casa c’era un cucchiaio di sale. A volte su un piattino, a volte semplicemente su un piatto. Oggi molti lo considerano un superstizione. Ma gli anziani dicevano:
“Finché c’è il sale all’ingresso, la casa è protetta”.
Questa usanza è stata tramandata di generazione in generazione. I giovani non sempre sapevano perché, ma mettevano comunque un pizzico di sale davanti alla porta, soprattutto di notte o prima di un temporale.
Una volta, un etnografo di nome Leo Stolz arrivò in un piccolo villaggio costiero nel nord Europa, dove la tradizione era ancora viva. Notò che quasi ogni casa aveva un piccolo piattino con della sale sulla soglia.
“È per proteggersi dagli spiriti maligni?”, chiese a una donna anziana, la signora Anne.
Lei sorrise:
“Da tutto, figliolo. Dagli spiriti, dall’umidità e dalla sfortuna”.
Leo, da scienziato, decise di verificare: cosa c’era di razionale in tutto questo? Fece un esperimento: mise degli igrometri in due case. In una la saliera era all’ingresso, nell’altra no. Dopo una settimana, lo strumento mostrò che nella casa con la sale l’umidità vicino alla porta era inferiore di quasi il 20%.
La sale assorbiva davvero l’umidità, invisibile ma costante. Ciò significa:
meno muffa sulla soglia,
meno odore di umidità,
minore probabilità che la porta o il pavimento in legno inizino a marcire.
Con il tempo, naturalmente, la sale si spargeva e veniva lavata via dalla pioggia. Allora le padrone di casa ne aggiungevano semplicemente dell’altra.
Ma c’era anche un altro significato, simbolico.
La sale era considerata un segno di purezza e verità. Veniva usata per i giuramenti, per “sigillare” la pace, per accogliere gli ospiti. La soglia è il confine tra la casa e il mondo esterno, quindi la sale veniva messa non solo per protezione fisica, ma anche come talismano contro tutto il male che poteva entrare.
Nei vecchi appunti degli etnografi si trovano persino dei presagi:
Se la sale sulla soglia si scuriva, significava un cambiamento del tempo o l’arrivo di uno straniero.
Se si è sparsa, qualcuno ha augurato del male alla casa.
Oggi, quando questo è stato dimenticato, pochi sanno che questo “rituale della nonna” non è affatto mistico.
Era un modo semplice e intelligente per proteggere la casa e l’aria al suo interno e allo stesso tempo ricordare: “Che solo il bene entri nella mia casa”.
A volte le vecchie abitudini si rivelano molto più intelligenti di quanto sembri a prima vista.

