Quando la giovane famiglia di Martin e Laura Weber si trasferì nella tranquilla periferia di Amburgo, la loro vita trovò finalmente la tanto agognata serenità. Dopo lunghi anni trascorsi in una città rumorosa, sognavano una casa dove si sentisse solo il rumore della pioggia sul tetto e le risate dei bambini. Pochi mesi dopo il trasloco nacque il loro figlio Oliver e la casa si riempì di felicità.
Con loro viveva anche il loro cane pastore, Rex, che Martina aveva raccolto quando era ancora adolescente. Rex era il più anziano di tutti: intelligente, fedele, con uno sguardo stanco ma gentile. Non si allontanava mai da Laura durante la gravidanza, come se sentisse che presto sarebbe arrivato qualcuno di nuovo da proteggere.
Quando Laura mise Oliver nella culla per la prima volta, Rex si avvicinò silenziosamente e si sdraiò accanto a lui sul tappeto. Lei sorrise:
«Lascialo stare. È solo emozionato».
Da allora divenne un rituale. Ogni sera, non appena il bambino veniva messo a letto, Rex veniva e si sdraiava accanto alla culla. A volte si alzava persino e appoggiava il muso sul bordo del letto, come per controllare se il bambino respirasse.
«Lo sta proteggendo», diceva Martin, commosso.
Ma dopo un paio di settimane il comportamento di Rex divenne… strano.
Ora non si sdraiava semplicemente accanto al lettino, ma si stringeva forte contro di esso, a volte guaiva e ringhiava nel buio.
Una notte Laura si svegliò: Rex era in piedi, con le orecchie tese e il pelo sulla nuca dritto. Ringhiava sordamente, fissando un punto nell’angolo della cameretta.
«Rex, zitto!» sussurrò lei, accendendo la luce notturna.
Ma il cane non si mosse. Si limitò a guaire piano, senza distogliere lo sguardo dalla culla.
Da allora, la scena si ripeté ogni notte. Rex si sdraiava accanto al bambino, non si allontanava fino al mattino e ringhiava se qualcuno si avvicinava. Accoglieva con diffidenza persino Martina.
Dopo un mese, Laura non ce la fece più.
«Si comporta come se vedesse qualcosa! Forse ha problemi di udito o ha delle allucinazioni?»
Martin, per tranquillizzare la moglie, installò una telecamera notturna nella stanza del bambino.
«Vediamo cosa fa di notte. Probabilmente reagisce solo ai rumori».
Il giorno dopo guardarono la registrazione. Le prime ore: niente di insolito. Rex giace tranquillo accanto al lettino, alzando la testa di tanto in tanto.
E poi… alle 2:47 circa, la telecamera ha registrato un movimento.
In un angolo della stanza, dove non c’erano né finestre né luci, qualcosa è balenato: un’ombra pallida e semitrasparente, simile a fumo che cambia forma.
Rex si è alzato all’istante, ha ringhiato e si è messo tra quella sagoma e la culla. L’ombra si è avvicinata e il cane… ha abbaiato, piano ma con disperazione.
Nel video si vedeva Oliver che improvvisamente si è mosso, ha pianto e l’ombra sembrava essersi dissolta.
Rex si sdraiò di nuovo accanto a lui e non si allontanò fino al mattino.
Il giorno dopo Laura, in preda al panico, andò dalla vicina, un’anziana signora di nome Gertrude che viveva in quella casa da più di trent’anni.
Quando le raccontò cosa stava succedendo, il viso della vecchia signora impallidì.
«Non lo sapevate?» sussurrò. «Prima qui viveva la famiglia Kramer. Avevano un bambino piccolo. È morto durante la notte… proprio in quella stanza».
Laura non riuscì a dire una parola.
Gertrude aggiunse:
«Dopo quella tragedia, i cani non sono più entrati qui. Il vostro, a quanto pare, è l’unico ad aver percepito che era tornato».
La notte seguente Martin accese di nuovo la telecamera. Rex, come sempre, si sdraiò vicino alla culla. Alle 2:45 alzò la testa e si mise in allerta.
Nel video apparve di nuovo la stessa ombra, solo che ora era chinata proprio sopra il bambino.
Rex ringhiò, balzò in avanti e… la telecamera si interruppe bruscamente.
Al mattino la famiglia si svegliò per un forte abbaiare. Rex era in piedi accanto al lettino, ansimando, e sul pavimento c’era una lampada rotta.
Il bambino dormiva tranquillamente.
Da allora Rex non si sdraiò più accanto alla culla. Dormiva vicino alla porta, ascoltando attentamente ogni rumore.
E ogni notte, esattamente alle 2:47, le sue orecchie tremavano, come se sentisse di nuovo ciò che nessun altro sentiva.
A volte, quando Laura va a prendere l’acqua durante la notte, nota che Rex alza la testa e ringhia piano, guardando verso la camera del bambino.
E in quel momento le sembra che nella stanza buia ci sia qualcosa, invisibile, ma molto vicino.