Un adolescente senza braccia è diventato un artista, ma uno dei suoi dipinti ha lasciato tutti senza parole

Quando Ethan è nato, i medici hanno subito detto ai suoi genitori che il bambino non aveva le braccia. Le previsioni erano crudeli: avrebbe dovuto vivere una vita “con delle limitazioni”. Ma non sapevano che Ethan non avrebbe avuto alcuna limitazione.

Fin dall’infanzia ha imparato a fare tutto con i piedi: tenere un cucchiaio, aprire le porte, sfogliare i libri. Ma un giorno, all’età di sei anni, ha preso per la prima volta un pennello con le dita dei piedi. E tutto è cambiato.

All’inizio erano semplici scarabocchi, poi linee, forme, colori. I genitori gli comprarono dei colori e ben presto le pareti di casa si riempirono di pennellate vivaci. A dodici anni dipingeva già paesaggi, ritratti e partecipava persino a mostre per giovani talenti. Lo chiamavano “il ragazzo che dipinge con l’anima, non con le mani”.

Ma un quadro divenne speciale.

Una notte non riusciva a dormire. In seguito raccontò di aver fatto un sogno molto vivido, come se qualcuno lo chiamasse. Al mattino si alzò, preparò la tela e iniziò a dipingere. In silenzio, senza schizzi, senza sosta. Per quasi otto ore di fila.

Quando i genitori entrarono nella stanza, rimasero immobili.

Sulla tela c’era il ritratto di una donna sconosciuta, ma così viva che sembrava potesse mettersi a parlare da un momento all’altro. Lo sguardo era dolce, stanco, come se guardasse Ethan con amore. Ma la cosa più strana era che la donna aveva un ciondolo al collo. Lo stesso che Ethan portava fin da bambino, un regalo della nonna morta prima della sua nascita.

Quando i genitori mostrarono il quadro alla nonna materna, questa impallidì. La donna nel ritratto era la copia di sua figlia, morta durante il parto… la madre di Ethan.

Da allora il ragazzo non dipinse più ritratti. Solo quadri astratti, pieni di luce e movimento. Le sue opere venivano vendute in tutto il mondo, ma quella, la prima, rimase con lui.

Dice che non vede più quella donna nei suoi sogni.
Sente solo che lei è sempre lì, accanto a lui, in ogni pennello, in ogni pennellata, in ogni respiro prima di iniziare a dipingere un nuovo quadro.

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