Anna e Claire erano sorelle e condividevano quasi tutto: vestiti, segreti, persino gli amici. Ma c’era una cosa che Claire non permetteva mai ad Anna di toccare: una vecchia scatola di legno che teneva nascosta sotto il letto.
Non era grande, appena abbastanza per contenere alcuni documenti o ricordi, ma Claire la custodiva come un tesoro. Ogni volta che Anna le chiedeva spiegazioni, Claire la liquidava con un sorriso.
“Sono solo vecchie cose. Niente di importante”.
Ma Anna notava il modo in cui gli occhi di Claire si posavano sempre su di essa, il modo in cui la spostava da un posto all’altro, sempre chiusa a chiave.
Passarono gli anni e la vita continuò. Anna quasi se ne dimenticò. Finché un pomeriggio, mentre aiutava Claire a traslocare in un nuovo appartamento, la scatola ricomparve.
Anna la prese in mano, scherzando: “Hai ancora dei segreti?”.
Claire gliela strappò dalle mani. La sua reazione fu così brusca, così insolita, che Anna sentì qualcosa cambiare tra loro.
Quella notte, molto tempo dopo che Claire si era addormentata, Anna vide la scatola sulla scrivania. La chiave era accanto ad essa. Per la prima volta dopo anni, la curiosità la sopraffece.
Le mani le tremavano mentre la apriva.
All’interno c’erano lettere piegate con cura, fotografie e un diario di pelle consumato. Anna lo aprì, aspettandosi di trovare scarabocchi adolescenziali o stupidi appunti. Invece, rimase paralizzata.
Le lettere non erano di amici o familiari. Erano del padre di Anna, scritte anni prima che lei nascesse. In esse, lui parlava di una relazione segreta, che era finita all’improvviso. E tra le lettere c’era un certificato di nascita.
Non quello di Anna.
Quello di Claire.
E il nome del padre indicato non era quello dell’uomo che entrambe avevano chiamato “papà” fin da piccole.
Anna rimase senza fiato. Sua sorella non nascondeva solo delle lettere, nascondeva la sua vera storia. Claire sapeva da anni di essere solo la sorellastra di Anna.
Sentì dei passi dietro di sé. Claire era in piedi sulla soglia, con il viso pallido ma calmo.
“Ho sempre voluto dirtelo”, sussurrò. “Ma avevo paura che mi avresti vista in modo diverso”.
Gli occhi di Anna si riempirono di lacrime. Mille domande le turbinavano nella testa, ma solo una cosa contava: Claire aveva nascosto la verità non per vergogna, ma per paura di perdere il legame che le univa.
Anna chiuse delicatamente la scatola e si avvicinò alla sorella. “Sarai sempre mia sorella”, le disse. “Niente potrà cambiare questo”.
E per la prima volta dopo anni, la scatola non le sembrò più un segreto. Le sembrò un ponte.